martedì 1 novembre 2011

Gita a Gubbio



Seduta al tavolino del bar della piazza, sotto i bianchi gazebo che ondeggiano alla brezza di un fresco mattino d’autunno, sorseggio il mio caffè indugiando sull’aroma che mi giunge intenso.
Tutto intorno la gente passa veloce, stretta nei cappotti, con lo sguardo basso, persa nei propri pensieri.
Col cucchiaino giro lentamente la crema densa, guardandomi intorno.
La vista è spettacolare, sulla terrazza di piazza grande tra il palazzo dei consoli e quello comunale che si guardano da centinaia di anni.
Sembra di essere fermi lì, al Medioevo.
Donne strette in corsetti di broccato e larghe gonne, scortate da messeri in abiti di velluto, sembrano passeggiare tra le vie.
Terminata la colazione, ci accingiamo a percorrere le vie lastricate con passo lento e sguardi curiosi.
I passanti ci sorridono gentili, per nulla infastiditi dalla fiumana di gente che sta invadendo Corso Garibaldi.
Sanno qual è il pegno che devono pagare per il privilegio di vivere in una città come questa.
Lo scorcio che si presenta ai nostri occhi quando apriamo la finestra è di un paese di altri tempi, un’atmosfera che ha ispirato pittori e poeti e ancora oggi incanta gli artisti moderni che, pur di immortalare cotanta bellezza, s’inventano storie su misura per questa terra misteriosa.
Arrivederci Gubbio, dolce città fatata.


1 commento:

  1. Favolosa Gubbio! Anche qui dobbiamo ritornare......... ;) ..Ila

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